Fondo William James Linton

livello di descrizione fondo

estremi cronologici 1836 febbraio 16 - 1887 dicembre 27 (con documenti di data antecedente)

indirizzo Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, via Gian Domenico Romagnosi 3, 20121, Milano

persone
Linton William James

descrizione del contenuto
Le carte William James Linton sono state acquisite dalla Biblioteca Giangiacomo Feltrinelli a metà degli anni Cinquanta. In quella fase l'attenzione della Biblioteca era rivolta prevalentemente a specifici temi di ricerca: le origini culturali, politiche e sociali del movimento operaio in Italia; la formazione delle sedi istituzionali e delle realtà di organizzazione del mondo del lavoro nel corso della seconda metà dell'Ottocento; la nascita e la diffusione del marxismo in Italia; le correnti e le esperienze dei movimenti socialisti in Europa coevi a Marx e ad Engels (con particolare attenzione alla Francia, alla Germania e alla Gran Bretagna); la fisionomia economica dell'Italia alle soglie della trasformazione industriale. Sono gli anni iniziali nei quali la Biblioteca si impegnava nell'organizzazione di guide bibliografiche della stampa periodica socialista in Italia coordinate da Franco Della Peruta e Gianni Bosio; Giuseppe Del Bo predisponeva i cataloghi dedicati a Charles Fourier e alla Comune di Parigi; Bert Andreas iniziava a lavorare sulle edizioni del Manifesto. Ma soprattutto sono gli anni nei quali si intrecciavano due grandi filoni di ricerca: lo studio dell'opera e dell'azione di Giuseppe Mazzini e delle correnti politiche e ideali del Risorgimento italiano su cui si concentrava Franco Della Peruta e la bibliografia sulle fonti della Prima Internazionale promossa dalla Commission Internationale d'Histoire des Mouvements Sociaux et des Structures Sociales, coordinata da Giuseppe Del Bo. Le carte Linton furono segnalate nell'ottobre 1953 da Asa Briggs - studioso del cartismo e del vittorianesimo - da tempo in contatto attraverso Piero Sraffa con la Biblioteca nell'ambito del reperimento delle fonti sul socialismo utopistico inglese e sul movimento cartista e dei "reform bill" che documentano il dibattito sulla storia dell'orario di lavoro nelle fabbriche inglesi tra fine '700 e prima metà dell' 800 (un patrimonio librario e documentario che costituisce la parte di pregio della sezione libraria dedicata alla "Rivoluzione industriale in Inghilterra") e vennero acquisite l'anno seguente. L'acquisizione delle carte Linton era conforme alle linee di ricerca avviate in quel periodo dalla Biblioteca e contribuiva a meglio documentare i rapporti tra correnti democratiche europee soprattutto dopo il 1848 quando l'Inghilterra divenne il luogo di rifugio e di esilio per molti protagonisti politici dell'ondata rivoluzionaria. Un momento nel quale prendeva forma anche un'idea di Europa e di coscienza europea.
Rispetto alle altre due istituzioni che detengono e conservano manoscritti e materiali documentari di Linton - la National Library of Australia e la Beinecke Library- le carte possedute dalla Fondazione coprono un arco di tempo più ristretto e concentrato tra anni Quaranta e anni Sessanta. In breve non appartengono se non marginalmente al periodo americano in gran parte documentato dai materiali e dalle collezioni conservate alla Beinecke Library e hanno un carattere prevalentemente politico a differenza dei manoscritti conservati presso la National Library of Australia, che invece hanno carattere prevalentemente familiare.

I documenti del fondo William James Linton si trovavano, prima di questo intervento, raccolti in fascicoli contenenti lettere scritte da più autori o indirizzate a diversi corrispondenti. All'interno delle buste era stata comunque riscontrata una relativa organizzazione per autore. La prima busta conservava le lettere inviate da Linton (minute, copie e il corpus di lettere inviate al figlio Will e molto probabilmente da questi aggregate in un secondo tempo) e qualche documento. La seconda, la terza e la quarta busta conservavano le lettere e alcuni documenti ricevuti da Linton; questa documentazione era disposta in ordine alfabetico di autore. Spesso però tra queste lettere erano presenti minute e documenti ivi collocati solo in quanto riconducibili agli autori delle lettere. La quinta busta conteneva lettere ricevute e spedite da Linton o missive di terze persone a terzi, spesso riunite in fascicoli riferiti ad "amici" o "parenti" di Linton. Nella sesta e ultima busta erano conservati documenti, talvolta suddivisi in fascicoli organizzati in relazione al contenuto ("Poesie", "Documenti - Passaporti - Carte personali", "People´s International League"), a prescindere dall'autore delle carte. L'opera di riorganizzazione degli atti si è svolta in due fasi: in un primo momento si è provveduto alla individuazione e separazione dei due nuclei documentari di cui era costituito il fondo: lettere e scritti. Successivamente le lettere sono state divise in due gruppi: corrispondenza di Linton (ricevuta, spedita) e corrispondenza di terzi a terzi. Anche gli scritti, analogamente, sono stati suddivisi in documenti di Linton e documenti di altri autori. La corrispondenza di Linton è stata poi ulteriormente suddivisa in: corrispondenza ricevuta e corrispondenza inviata. Si è venuta quindi a creare la seguente struttura:
Serie 1 - Corrispondenza ricevuta
Serie 2 - Corrispondenza inviata
(Serie 3 - Corrispondenza di terzi a terzi
Serie 4 - Documenti di Linton
Serie 5 - Documenti di altri autori.
All'interno delle tre serie della corrispondenza sono stati costituti i fascicoli dei singoli mittenti, dei destinatari e dei mittenti-destinatari. Questi sono poi stati collocati in ordine alfabetico all'interno delle rispettive serie. Nei singoli fascicoli le lettere sono state ordinate per data, quelle prive di data sono state collocate per ultime. Al termine delle serie hanno trovato posto le lettere i cui mittenti o destinatari non sono identificabili. I documenti, come si è detto, sono stati suddivisi in due serie: documenti di Linton e documenti di altri autori; essi sono stati poi ordinati per data all'interno delle due serie collocando alla fine di ogni serie i documenti privi di riferimenti cronologici. La consistenza del fondo, al termine dell'opera di riordino, è quantificabile in 634 lettere e 60 documenti. Per la descrizione dei singoli fascicoli dei mittenti, dei destinatari e dei mittenti-destinatari sono riportati questi elementi:
1. il nome del mittente/destinatario,
2. gli estremi cronologici della lettera/e contenuta/e,
3. il numero dei pezzi contenuti e la consistenza,
4. la classificazione (serie di appartenenza),
5. la segnatura.
Nella descrizione delle singole lettere contenute nei fascicoli sono riportati i seguenti elementi:
1. il nome del mittente/destinatario,
2. la data topica,
3. la data cronica,
4. la tipologia,
5. la consistenza,
6. la segnatura attuale,
7, la segnatura precedente l'intervento,
8. la classificazione (serie di appartenenza),
9. le note.
Va segnalato che almeno 11 lettere sono difficilmente leggibili, perché il testo della seconda parte della lettera è sovrascritto in senso verticale sulla prima facciata della lettera stessa; mentre molte altre (ben 63) presentano problemi di leggibilità per diverse ragioni tra le quali il parziale sbiadimento dell'inchiostro. Se l'autore ha sottoscritto la lettera con il cognome, con il cognome e l'iniziale del nome o soltanto con il nome, si è cercato di completare l'informazione. Quando, per scarsa leggibilità, alcuni elementi della descrizione risultano incerti, questi sono stati posti tra parentesi quadre; egualmente sono riportati tra parentesi quadre gli elementi che non sono stati tratti direttamente dai documenti, ma desunti dalla successione logica dei documenti stessi e/o dalla documentazione bio-bibliografica e storica. Per quanto riguarda la segnatura al numero della busta, segue il numero del fascicolo e un terzo numero di riferimento alle singole lettere. Per ogni documento sono riportati i seguenti elementi descrittivi:
1. il titolo,
2. la data topica,
3. la data cronica,
4. la tipologia,
5. la consistenza,
6. la segnatura attuale,
7, la segnatura precedente l'intervento,
8. la classificazione (serie di appartenenza),
9. le note.
Nella segnatura, al numero della cartella segue il numero del fascicolo che contiene il documento. In questo lavoro si è fatto riferimento per la descrizione archivistica:
- alle "Norme per la pubblicazione degli inventari" (circolare del Ministero dell'interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi di Stato, Ufficio studi e pubblicazioni);
- alle norme presenti nella "Guida operativa alla descrizione archivistica. La descrizione inventariale" a cura di Roberto Grassi, Paolo Pozzi, Maurizio Savoja, edita dalla Regione Lombardia nel 2001;
- alla più recente normativa internazionale sugli standard descrittivi, in particolare alle ISAD (G): General International Standard Archival Description e alle ISAAR (CPF): International Standard Archival Authority Record for Corporate Bodies, Persons and Families.
Il progetto di riordinamento e la descrizione del fondo sono di Paolo Pozzi (CAeB). Gli interventi di riordinamento e di inventariazione sono di Gabriele Locatelli (CAeB).

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