
Dei delitti e delle pene
EDITORE: Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
LUOGO DI EDIZIONE: Milano
COLLANA: Biblioteca Europea
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2001
PREZZO: Euro 10,33
Presentazione
Cesare Beccaria è stato il primo a definire il concetto di "giusta pena", ma si deve a Voltaire se questo testo entrò subito nel dibattito in Europa. Voltaire, infatti, scrive un commento a Dei delitti delle pene, che affronta tutti i temi svolti da Becca
Il libro
Con Dei delitti e delle pene, Beccaria, è stato il primo a definire il concetto di "giusta pena" e a valutare la pena non come punizione ma come momento per il recupero del condannato. Una proposta che non nasceva solo da un vago senso di filantropia o di umanitarismo, ma dalla convinzione che fosse più utile e intelligente operare per la reimmissione e la educazione del detenuto nella società favorendone l'istruzione, che non semplicemente sopprimerlo e considerare la sua vita un costo per il bilancio pubblico.
In questa sua battaglia di civiltà Beccaria non era solo ma aveva con sé, a suo conforto e a suo sostegno, la presenza morale e intellettuale delle migliori forze culturali europee di quegli anni, ovvero il gruppo degli autori che con D'Alembert e Diderot avevano dato vita all'impresa dell'Encyclopédie.
Sarà proprio uno di loro, Voltaire, a prendersi cura del piccolo testo di un anonimo giovane aristocratico milanese - Beccaria aveva allora 25 anni - e a diffonderlo per tutta Europa come un brevario tascabile per la libertà e il rispetto degli individui. Voltaire, infatti, scrive un commento a Dei delitti delle pene, che affronta capitolo per capitolo tutti i temi svolti da Beccaria, ampliandone il senso e proponendosi come un secondo testo che spiega e amplia gli argomenti del primo